Tra le tante imposte che sarai tenuto a pagare nel corso del nuovo anno ve ne è una che non ha mai suscitato grandi simpatie: l’imposta di bollo sul conto deposito titoli 2019. Ogni investitore è tenuto al pagamento di questa tassa che è, a tutti gli effetti, una imposta sulla tua capacità di trarre profitto. E’ appunto per questo motivo che tanti investitori guardano sempre con rabbia a questa tassa. Malumori o non malumori, dall’imposta di bollo sul conto deposito titoli 2019 non potrai comunque sfuggire e quindi sarai tenuto a pagare questa tassa. Non tutto però è perduto. Ci sono dei metodi perfettamente legali, quindi possibili senza incorrere in sanzioni, che puoi seguire per non pagare l’imposta di bollo sul conto deposito titoli 2019. Si tratta di strategie più che di scappatoie che ti permetteranno di evitare il versamento di questa tassa.
Quindi, per ricapitolare: l’imposta di bollo sul deposito titoli c’è anche nel 2019 e tutti sono tenuti a pagarla. Tuttavia scegliendo altre strade è possibile non pagare questa imposta. In questo non c’è nulla di illegale, anzi.
Le imposte sul risparmio non piacciano a nessuno ma l’imposta di bollo sul deposito di titoli 2019 è in assoluto tra le più odiate. Non è un caso se nell’analisi delle ricerche la tendenza a sapere come si calcola l’imposta di bollo sul deposito titoli 2019 sia quasi superata dalle ricerche su come è possibile non pagare questa imposta. Se anche tu fai parte di quei lettori che si chiedono come non pagare l’imposta di deposito titoli, questa guida fa per te certamente. Ti invito quindi a leggere molto attentamente tutte le informazioni in essa presenti.
Prima di esaminare i modi attraverso i quali è possibile ridurre il peso del fisco su risparmio e investimenti, ti fornirò le coordinate di quello di cui si parla in questa guida. Primo punto è chiarire cosa si intende con deposito titoli.
Deposito titoli cosa è
Cosa è il conto deposito titoli? Prima di rispondere a questa domanda è utile ricordare che lo strumento di investimento alla base del deposito titoli è il conto deposito. Quest’ultimo è ospite fisso in molte famiglie italiane ed è considerato come uno degli strumenti di investimento più semplici e alla portata di tutti. Il conto deposito è un contratto tra banca e cliente con il quale il cliente deposita cifre sul suo conto in cambio di una remunerazione variabile. Proprio i buoni interessi che molti conti deposito hanno a lungo riconosciuto sono stati alla base del successo di questo prodotto di investimento. Vuoi un esempio concreto di conto deposito? Non posso non citarti il caso di Conto Arancio ING Direct che ha fatto letteralmente scuola. Attenzione a non confondere il conto deposito con il conto corrente. Con il conto deposito, infatti, puoi effettuare solo operazioni di versamento e prelievo mentre non puoi eseguire tutte quelle operazioni proprie del conto corrente come pagare bonifici o prelevare dal bancomat. Logicamente non sono solo queste le caratteristiche di questo strumento di investimento. Per approfondire ti rimando a cos’è il conto deposito.
L’accenno al conto deposito mi è servito solo per aprire il discorso sull’argomento “imposte”. Dal 2014, infatti, per il conto deposito che per il Deposito Titoli l’aliquota fiscale è stata portata al 26%. La stessa legge ha alzato l’imposta di bollo allo 0,2% con l’eliminazione del minimo a 34,20 euro di imposta per alcune specifiche categorie. Se pensi che nel lontano 2012 l’aliquota dal conto deposito e del deposito titoli era del 20% con una imposta di bollo pari allo 0,1%, puoi avere un’idea della portata dell’incremento fiscale. Lascio alla tua curiosità l’approfondimento dell’argomento relativo alle imposte sul conto deposito e passo ora al deposito titoli.
Deposito titoli come funziona
Mentre un conto deposito offre un rendimento grazie ai tassi d’interesse, il deposito titoli consente al cliente di guadagnare dai dividendi o per meglio dire dalla crescita o decrescita delle cedole. Ma come funziona un conto deposito titoli? Concretamente il deposito titoli è un conto di appoggio che è collegato ad un conto corrente vero e proprio. Il deposito titoli è indispensabile se vuoi investire in azioni ma anche obbligazioni, warrant, derivati, quote di fondi e altri prodotti finanziari. Aprendo un deposito titoli presso una qualsiasi banca, l’istituto di appoggio sottoscrive formale impegno a custodire ed amministrare i titoli e gli strumenti finanziari. La banca si impegna anche a ricevere e a dare esecuzione agli ordini di acquisto, vendita, sottoscrizione e rimborso che sono stabiliti dal titolare del conto stesso. Per fartela breve se vuoi giocare in borsa, l’apertura del conto deposito titoli è un passo necessario da compiere. Se sei interessato ad approfondire il discorso ti rimando alla guida su cosa è un deposito titoli.
Imposta di bollo deposito titoli come si calcola
Ed eccoci a parlare di tasse ossia di imposta di bollo sul conto deposito titoli. Come ho già messo in evidenza nel precedente paragrafo, a seguito delle recenti novità legislative, l’imposta è pari allo 0,20% delle giacenze presenti nel conto. Giusto per essere più chiaro se sul tuo conto ci sono titoli per 50mila euro, l’imposta di bollo che dovrai pagare sarà pari a 100 euro. Il fatto che l’imposta di bollo sul deposito titoli somigli a una patrimoniale spiega il motivo per il quale molti investitori italiani cercano continuamente informazioni complete su come si calcola l’imposta di bollo sul deposito titoli.
Per eseguire il calcolo senza sbagliare devi considerare che questa imposta è pari al 2 per mille degli importi che sono depositati all’interno del conto deposito titoli. Logicamente sarà necessario calcolare in una seconda fase anche la tassazione degli interessi. A tal riguardo non dimenticare che le imposte sono fissate al 26% sugli interessi maturati. Conoscere come si calcola l’imposta di bollo sul deposito titoli è essenziale per capire se conviene o meno optare per questa forma di investimento. Tasse e imposte, assieme ai rendimenti, sono tutte variabili che ti consiglio di tenere in debita considerazione. Mi preme darti questo consiglio perchè le novità introdotte dalla Legge di Stabilità hanno determinato un aumento del 33.33% sull’aliquota dell’imposta di bollo. Si tratta di una variazione di non poco conto. Insomma è inutile nascondere che un effetto sui tuoi profitti c’è ed è visibile.
Imposta di bollo conto deposito titoli quando si paga
Accanto alla domanda su come si calcola l’imposta di bollo sul conto titoli, un interrogativo che spesso gli investitori si pongono è quando si deve pagare questa tassa. Sono certo che anche te ti starai chiedono quando si paga l’imposta di bollo sul deposito titoli. In questo paragrafo troverai la risoluzione al tuo quesito. L’imposta di bollo deposito titoli si paga alla data di produzione dell’estratto conto che può essere annuale ma anche semestrale, trimestrale o mensile. Il tetto massimo dell’imposta di bollo è di 14.000 euro solo per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Conoscere quando si paga l’imposta di bollo è essenziale se stai pensando di investire in azioni nel modo classico ossia attivando un conto deposito titoli.
Come non pagare l’imposta di bollo deposito titoli
C’è un modo per non pagare l’imposta di bollo sul conto deposito titoli? La risposta è affermativa e non riguarda nulla di illegale. In altre parole è possibile investire in azioni seguendo strade diverse rispetto al deposito titoli tradizionali e quindi non essere soggetti al pagamento dell’imposta di bollo. Presta bene attenzione a quello che è questo metodo alternativo poichè esso è, sotto un certo punto di vista, ancora più semplice di un investimento tradizionale in borsa. Per investire in azioni senza attivare un deposito titoli non devi fare altro che puntare sul trading di CFD. Se non sai utilizzare questo strumento e hai timore a muovere da solo i primi passi, ti suggerisco di fare la tua prima esperienza con il broker di social trading eToro. Questa piattaforma è la sola che ti permette non solo di fare trading ma anche di copiare i migliori traders.
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Imposta bollo deposito titoli trading CFD
Lo scopo di questa guida non è decidere se è meglio investire in azioni o fare trading di CFD. In questo report, infatti, mi limito ad analizzare i modi per evitare di pagare imposte di cui si può fare a meno come appunto l’imposta di bollo sul deposito titoli. Nel trading di CFD non solo non esistono commissioni ma non è dovuta neppure l’imposta di bollo sul deposito titoli. Questo perchè, concretamente, te non avrai alcuna azione deposita. Per definizione, infatti, il trading di CFD ti permette di investire in azioni senza comprare direttamente asset.
Per verificare la presenza o meno di commissioni e imposte sul deposito titoli, ti consiglio di andare a guardare a quelle che sono le condizioni applicate da uno dei più importanti broker del settore, IQ Option. Questo broker ti permette di aprire gratis un conto demo e iniziare subito a fare trading. Scopri come investire in azioni nel 2018 attraverso il trading CFD aprendo un conto demo! IQ Option ti regala una demo gratis per imparare a fare subito trading!
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L’esempio che ti ho citato è appunto solo un esempio per dimostrarti come nessun broker che opera nel Forex & CFD Trading prevede il pagamento dell’imposta di bollo sul conto titoli.
Per chiarezza, però, concludo dicendoti i profitti che hai ottenuto con il CFD Trading sono comunque soggetti a tassazione. Ma questo è un altro argomento che non ha nulla a che fare con l’imposta di bollo sul conto deposito titoli.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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1 Commento
Daniele Corrado
Grazie per le utili informazioni. Non sono all’altezza di commentare altro poiché la materia mi è poco conosciuta. Seguirò i cinsigli