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Il settore dell’intelligenza artificiale continua a essere uno dei più discussi e controversi dei mercati finanziari globali. Dopo anni di crescita esplosiva, ci si chiede se le azioni AI siano ancora cariche di energia o ormai esauste. L’arrivo sulla scena della cinese DeepSeek ha aggiunto ulteriore tensione, scatenando reazioni significative su colossi come Nvidia (NVDA) e Microsoft (MSFT).

DeepSeek sconvolge il mercato

La startup cinese DeepSeek ha fatto notizia con il lancio di un potente modello di intelligenza artificiale sviluppato con molto meno potenza di calcolo rispetto ai concorrenti. Questo ha sollevato interrogativi sull’effettiva necessità degli investimenti miliardari in infrastrutture AI, spingendo al ribasso numerose azioni tecnologiche.

Nvidia sotto pressione

Dopo aver dominato la scena AI nel 2023 e 2024, Nvidia ha registrato un calo del 12% nel 2025. La produzione dei nuovi chip Blackwell ha comportato pressioni sui margini, e gli investitori si domandano se i futuri modelli come Rubin Ultra (2027) e Feynman (2028) saranno davvero necessari. Anche la quotazione in borsa di CoreWeave, startup supportata da Nvidia, ha subito una riduzione nelle stime: si prevede una raccolta di 2,5 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 4 miliardi iniziali.

Software vs Hardware: chi vincerà la corsa AI?

Secondo alcuni analisti, il futuro dell’AI potrebbe premiare i titoli software, a patto che riescano a monetizzare efficacemente nuovi servizi. Società come Palantir (PLTR), Snowflake (SNOW) e ServiceNow (NOW) puntano a offrire strumenti per costruire modelli AI personalizzati su dati proprietari. Palantir, ad esempio, è salita di quasi 20% nel 2025 dopo un incredibile +340% nel 2024.

Tuttavia, altre aziende come Salesforce (CRM) e Adobe (ADBE) stanno ancora cercando una formula vincente, con risultati altalenanti e ricavi AI ancora limitati.

Meta rilancia con LlamaCon

Meta continua a puntare forte sull’intelligenza artificiale. La società ha annunciato la prima conferenza per sviluppatori, LlamaCon, prevista per il 29 aprile, dove verrà mostrato l’ecosistema open-source della serie Llama. Meta sta anche sviluppando un motore di ricerca AI, che potrebbe mettere in difficoltà Google. Attualmente, Meta AI conta oltre 700 milioni di utenti mensili e punta a raggiungere il miliardo entro la fine dell’anno.

OpenAI e le sfide per Google, Apple e Amazon

OpenAI continua a espandersi: 400 milioni di utenti settimanali, 2 milioni di aziende clienti e una valutazione salita a 157 miliardi di dollari. A contrastarla ci sono Anthropic, xAI, DeepSeek, Google Gemini, Perplexity e lo stesso Meta.

Nel frattempo, Apple è in ritardo nella corsa. Nonostante la recente riorganizzazione interna e l’introduzione di “Apple Intelligence” su iPhone 16, Siri non è ancora al passo con i rivali. Il titolo Apple ha perso quasi 13% nel 2025.

Investimenti e restrizioni

Le spese in infrastrutture AI da parte dei colossi del cloud restano elevate, ma le restrizioni all’export dei chip imposte dagli Stati Uniti rappresentano una variabile imprevedibile per aziende come Nvidia, AMD e Broadcom. Quest’ultima, nonostante previsioni positive sulla domanda di chip AI, ha visto il titolo scendere del 17% quest’anno.

Startup AI: minaccia o occasione?

Una delle domande più importanti per gli investitori è: le grandi aziende tech manterranno il predominio, o saranno le nuove startup AI a conquistare il mercato? Finora, OpenAI sembra guidare la rivoluzione, ma aziende come AI21 Labs, Anthropic e Cohere stanno guadagnando terreno. I modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) sono oggi la base per costruire applicazioni capaci di comprendere, generare e apprendere linguaggio umano in modo sempre più preciso.

Le azioni AI restano un campo affascinante ma sempre più complesso. Con l’ingresso di nuovi attori globali come DeepSeek, la sfida si fa ancora più serrata. Gli investitori sono chiamati a separare il rumore dalla sostanza, privilegiando quelle aziende che non solo parlano di AI, ma la sanno trasformare in valore reale.

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