Con l’emergere dell’ambiziosa startup cinese DeepSeek, il mercato dell’intelligenza artificiale è tornato sotto i riflettori, ma la domanda chiave resta: il settore è ancora in pieno boom o sta rallentando? I giganti come Microsoft (MSFT) e Nvidia (NVDA) sono sotto pressione, mentre aziende come Alphabet (GOOGL), Amazon (AMZN) e Meta (META) affrontano una nuova fase fatta di rischi e opportunità legate all’AI generativa.
AI Generativa: Opportunità Straordinarie ma anche Rischi

L’intelligenza artificiale generativa, capace di creare testi, immagini e video, ha spinto numerose aziende a lanciarsi in roadmap aggressive per i prodotti AI. Tuttavia, l’eccessivo entusiasmo ha fatto suonare campanelli d’allarme, specialmente dopo le recenti turbolenze legate a Super Micro Computer (SMCI).
Gli investitori dovrebbero quindi concentrarsi su quelle aziende che usano l’AI per migliorare realmente i propri prodotti o acquisire un vantaggio competitivo tangibile.
La quotazione in borsa di CoreWeave (CRWV), sostenuta da Nvidia, ha mostrato alta volatilità. La società fornisce servizi cloud AI basati su GPU Nvidia.
Nel frattempo, OpenAI ha raccolto 40 miliardi di dollari, raggiungendo una valutazione di 300 milioni e rafforzando la posizione delle infrastrutture AI. La startup sta testando GPT-4.5, mentre Meta potrebbe lanciare Llama 4 ad aprile. Google ha già rilasciato Gemini 2.5 e Anthropic continua a migliorare la serie Claude.
Intanto, DeepSeek lavora al prossimo modello open-source, concentrandosi sulle capacità di ragionamento e sulle esigenze computazionali.
Durante la GTC Conference di marzo, Nvidia ha annunciato aggiornamenti importanti sui suoi chip AI di nuova generazione, tra cui Blackwell, Rubin Ultra (previsto per il 2027) e Feynman (2028). Tuttavia, rimane incerta la reale necessità di questi chip da parte del mercato.
Il titolo Nvidia ha perso il 30% nel 2025 e l’interesse per le infrastrutture dei data center sembra in calo rispetto agli anni precedenti. L’attenzione degli investitori ora si concentra su quanto le aziende trasformeranno gli investimenti in entrate concrete.
Alcuni analisti ritengono che le aziende software emergeranno come vincitrici se riusciranno a monetizzare prodotti e servizi AI. Palantir (PLTR) ha perso il 2% nel 2025 dopo un incredibile +340% nel 2024. Anche Snowflake e la privata Databricks puntano su AI su misura con dati proprietari.
ServiceNow (NOW) vuole diventare leader nell’AI aziendale, mentre Salesforce (CRM) sta investendo su agenti AI autonomi, ma ha deluso nelle previsioni per l’anno fiscale 2026. Snowflake, al contrario, ha superato le attese nel quarto trimestre.
Il passaggio da co-pilot AI a agenti autonomi orientati agli obiettivi potrebbe essere la chiave del successo, se i clienti passeranno rapidamente dalla sperimentazione alla commercializzazione su larga scala.
Meta punta su Llama e lancia la sfida a Google
Meta ospiterà il 29 aprile la prima conferenza LlamaCon, dedicata al proprio ecosistema AI open-source. Potrebbe essere anche l’occasione per annunciare un motore di ricerca AI, che rappresenterebbe una minaccia per Google.
Meta afferma che il suo assistente AI ha superato i 700 milioni di utenti mensili, puntando a raggiungere 1 miliardo entro fine anno. L’AI verrà integrata in app come Thread, migliorando personalizzazione e risposte. Inoltre, ha assunto Clara Shih, ex dirigente AI di Salesforce, per guidare il gruppo “Business AI”.
Il titolo Google è calato del 23% nel 2025. La concorrenza di OpenAI, che ora serve 400 milioni di utenti settimanali, è un fattore rilevante. Anche gli utenti aziendali a pagamento sono raddoppiati, raggiungendo 2 milioni.
Apple ha perso il 25% nel 2025. La speranza era che l’introduzione di funzionalità Apple Intelligence su iPhone 16 avrebbe generato un forte ciclo di aggiornamenti, ma i risultati del quarto trimestre 2024 non lo confermano. Inoltre, Siri non è ancora stata aggiornata con un’AI avanzata.
Le restrizioni sulle esportazioni di chip AI potrebbero influenzare titoli come Nvidia e AMD. Tuttavia, aziende come Broadcom, Qualcomm, ARM e Marvell restano protagoniste nella produzione di chip AI per data center e dispositivi edge.
Broadcom, in particolare, ha avuto un rialzo dopo aver rivelato una forte domanda per chip AI personalizzati. Arista Networks, che fornisce switch per data center, ha superato le attese, anche se le previsioni per il 2025 non entusiasmano.
Microsoft, principale investitore in OpenAI, ha speso 14 miliardi per supportarne la crescita. Tuttavia, la maggior parte delle sue entrate AI proviene dal cloud, non dagli aggiornamenti software. Ora anche Oracle fornirà capacità di data center a OpenAI.
Le aziende stanno passando dalla fase di training dei modelli alla fase di inferenza, cioè l’uso operativo delle applicazioni AI, puntando a migliorare la produttività settoriale con soluzioni su misura.
Una domanda cruciale è se saranno i colossi tecnologici a dominare il settore AI o se emergerà una nuova generazione di startup rivoluzionarie. OpenAI ha dichiarato un fatturato annuale di 3,4 miliardi, in crescita rispetto ai 2 miliardi di gennaio, e passerà a una struttura for-profit nel 2025.
Le aziende con accesso a grandi quantità di dati proprietari avranno un netto vantaggio, mentre startup come AI21 Labs, Anthropic (valutata 61,5 miliardi) e Cohere continuano a rafforzare la propria presenza nel mondo dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://valoreazioni.com.