Una delle parole più comuni che che avrai incontrato nella tua carriera di investitore è certamente “dividendo”. I dividendi azionari sono la parte più bella della borsa e non potrebbe essere diversamente visto che attraverso il dividendo ottieni la tua remunerazione e il tuo profitto. Il fascino dei dividendi posso testimoniartelo citandoti alcuni dati provenienti proprio da ValoreAzioni.
Ogni anno il post più letto su questo sito è quello riguardante i dividendi del Ftse Mib. Ad esempio nel 2019, l’articolo più letto è stato Dividendi 2019 Borsa Italiana: migliori sul Ftse Mib con più alto valore e rendimento. Stessa cosa è avvenuta nell’anno precedente e così di seguito.
Pur essendo molto apprezzati, i dividendi sono anche poco conosciuti. Ad esempio lo sapevi che tanti investitori che ogni anno attendono con ansia lo stacco della cedola, non sanno neppure cosa sono i dividendi da un punto di vista teorico? Anche tu hai questa lacuna?
Sia nel caso in cui tu conosca poco dei dividendi che nel caso in cui tu abbia invece conoscenze più approfondite, ti consiglio di leggere con attenzione questa guida.
Tra gli argomenti di questo post, troverai la risposta alla domande più comuni sulle cedole ossia: cosa sono i dividendi azionario, come funzionano e quale la differenza tra stacco e pagamento del dividendo.
Accanto alla risposta a queste tre domande classiche, farò anche un riferimento ad alcuni aspetti poco conosciuti della materia. Ad esempio lo sai che la tua banca non ti dice tre cose molto importanti sui dividendi che invece dovresti sapere? Se vuoi sapere quello che la tua banca ti nasconde sui dividendi, non devi far altro che leggere di seguito.
Dividendi azionari cosa sono
Quando si parla di cedole, la prima domanda che sei portato a fare è: cosa sono i dividendi azionari? Molto sinteticamente i dividendi sono quella parte degli utili di una società che verranno distribuiti sotto forma di denaro contante agli azionisti. Ovviamente affinchè ci sia la distribuzione è necessario che ci sia una delibera. Sarà il consiglio di amministrazione della società a formulare la proposta sull’ammontare del dividendo mentre spetterà all’assemblea degli azionisti il compito di accettare la proposta del CdA e quindi procedere con la delibera. Contestualmente all’approvazione del dividendo, vengono anche fissate la data di stacco e quella di pagamento della cedola.
Per approfondire il discorso su cosa sono i dividendi azionari, l’articolo specifico cui fare riferimento è Come funzionano i dividendi azionari.
Attenzione perchè i dividendi azionari sono una cosa mentre i dividendi del risparmio gestito sono tutt’altra cosa. Nel mondo del risparmio gestito i dividendi sono tutti i proventi realizzati e distribuiti da un fondo comune di investimento o da un ETF.
Dividendi azionari tassazione
Quante e quali tasse si pagano sui dividendi azionari? Quale è la tassazione delle cedole a titolo di dividendo? Quelle citate sono le classiche domande che certamente ti sarai posto uno volta chiarito cosa sono i dividendi. Questa non è una guida dedicata alla tassazione sui dividendi ma, al tempo stesso, ritengo che non si possa dedicare alcune righe allo spinoso argomento delle tasse. Insomma non fa certamente piacere pagare imposte su quello che è il frutto del proprio investimento!
Il primo aspetto da chiarire con assoluta certezza è che le tasse sui dividendi ci sono e vanno pagate anche!
Detto questo a quanto ammonta la tassazione sui dividendi?
Molto schematicamente le cedole vengono tassate al 26% tranne i casi in cui i dividendi siano quelli erogati da fondi o ETF che investono in titoli di stato. In presenza di questa seconda fattispecie, la tassazione scende al 12,5%.
Non ti fare problemi su come pagare le tasse sui dividendi perchè, in realtà, avviene tutto in modo automatico e tu non dovrai far altro che subire il pagamento.
Le tasse sui dividendi sono prelevate in modo automatico al momento dell’incasso. Di conseguenza quello che è l’importo accreditato sul conto sarà pari al valore detto del provento.
Pagare le tasse sui dividendi è semplicissimo poichè non dovrai dichiarare nulla di quanto incassato nè nel modello 730 né nell’Unico. L’importo che ti è stato trattenuto a titolo di tassazione sul dividendo verrà versato per te dalla banca o dalla Sim presso cui hai il conto.
Se vuoi approfondire il discorso su come funziona la tassazione sui dividendi, l’articolo che ti invito a leggere è questo qui.
Stacco e pagamento dividendo differenze
Se sulla parte più teorica relativa al come funzionano i dividendi potresti presentare delle lacune, sono invece certo che nella parte più pratica dell’argomento la tua preparazione sia decisamente migliore. Sono certo che ogni qual volta che una società annuncia il via libera alla cedola, tu sei pronto a segnare la data di stacco e quella di pagamento della remunerazione. In effetti sono queste due date, collocate a distanza di appena due giorni l’una dall’altro, almeno per quello che riguarda i dividendi azionari delle quotate su Borsa Italiana, a fornirti le informazioni per te più importanti.
Ma se ti chiedessi quali sono le differenze tra data di stacco e data di pagamento o distribuzione del dividendo? Credo che anche su questo punto sia necessario un breve ripasso anche perchè la data di stacco del dividendo non coincide con quella del pagamento della cedola. Quale tra le due date è la più importante? I soldi a titolo di dividendo vengono consegnati nel giorno dello stacco oppure in coincidenza con la data di pagamento?
Alla data di stacco del dividendo il titolo corrispondente registra un ribasso che è più o meno pari all’importo pagato. Questo meccanismo è naturale perchè diversamente da quanto avviene con le obbligazioni, le azioni, i fondi e gli ETF quotano “con rateo“. Questo significa che il prezzo che vedi include anche il rateo dividendo maturato fino a quel momento.
La data di pagamento del dividendo, invece, non avrà alcuna conseguenza sull’andamento della quotazione dell’azione, del fondo o dell’ETF. Essendo il pagamento già scontato, i prezzi dell’azione incorporano già l’effetto distribuzione e quindi non avviene nulla.
Attenzione perchè nel caso di dividendi sui fondi, la data di stacco del dividendo e quella di pagamento sono coincidenti.
Dividendi quando vengono pagati
Come si ottiene il dividendo? Dopo aver dedicato spazio alle questioni preliminari, adesso passerò all’esame concreto dei modi per ottenere il dividendo.
Come certamente saprai i dividendi ti spettano di diritto se possiedi il titolo nel giorno dello stacco della cedola. Se non ha il titolo nel giorno dello stacco ma lo possiedi in quello del pagamento, non avrai diritto ad alcuna remunerazione.
Questa è una regola base che vale per i dividendi azionari, per i dividendi degli ETF e per quelli dei fondi.
Forse non ne sei a conoscenza ma puoi trarre profitto dai dividendi non solo se sei azionista di quella società X ma anche se operi con il CFD Trading. Non ci credi? Scopri come usare i dividendi per trarre profitto con il trading online e senza essere azionista leggendo il mio approfondimento su come Investire sui dividendi con il CFD Trading.
Se ottieni i dividendi che ti spettano il giorno dello stacco, per vedere il cash sul tuo conto dovrai attendere il giorno della distribuzione. I dividendi sono pagati in coincidenza con la data di pagamento.
A partire dal giorno dello stacco, azioni, fondi o ETF (a seconda della tipologia del sottostante) quoteranno “ex dividendo“. E’ questa un’altra parola magica che certamente avrai sentito parlando di cedole. Ma cosa significa che un’azione quota ex dividendo? Semplicemente che chi compra quel titolo da quel giorno in poi non avrà alcun diritto ad incassare il pagamento del dividendo che è stato già oggetto di stacco.
Adottando un’ottica molto elementare negli investimenti, potresti essere indotto a pensare che per fare buoni affari conviene comprare un’azione (ma il discorso vale anche per gli ETF e per i fondi) qualche giorno prima dello stacco della cedola. Ovviamente se compri un’azione pochi giorni prima della data di stacco del dividendo connesso con quell’azione non guadagnerai nulla. Sarebbe troppo facile riuscire ad ottenere profitto in questo modo.
Il dividendo, infatti, matura, durante giorni, settimane e mesi. Se ad esempio la quotazione è 100 ad inizio anno, il prezzo del titolo crescerà in tutto l’intervallo temporale fino alla stacco della cedola arrivando, ad esempio, fino a 105 il giorno precedente lo stacco.
Se hai comprato quell’azione ad inizio anno, adesso avrai un titolo che vale come prima (ammettendo che il dividendo sia di importo pari a 5 euro) ma sul tuo conto ti ritroverai con 5 euro di profitto (ovviamente da tassare).
E’ lì che potrai fare un buon affare e potrai dire che investire in azioni che pagano dividendi conviene.
Questo ragionamento vale anche nel caso in cui preferisci investire sui dividendi con il Trading di CFD. Per farlo puoi scegliere ad esempio il broker eToro, il campione del social trading. A questo argomento ho dedicato in passato la guida dal titolo: Dividendi eToro: come funzionano e come vengono pagati.
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Dividendi: quello che la banca non ti ha mai detto
Sei sicuro di conoscere tutto sui dividendi? Il mio consiglio è quello di non stancarti mai di approfondire. Non pensare mai che tutte le informazioni sui dividendi sarà la tua banca a dartele perchè non è affatto così. La tua amica banca fa giustamente il suo interesse che a volte non coincide con il tuo. Quello che voglio dire è che la banca potrà darti tante informazioni utili sui dividendi ma non ti dirà mai tutto.
Giacomo Saver di Segreti Bancari, ha individuato ben tre cose che la banca non ti dirà mai a proposito dei dividendi:
- i dividendi sono in grado di trasformare investimenti in perdita in operazioni in utile
- i dividendi sono una parte consistente del guadagno complessivo
- è possibile massimizzare il ritorno da dividendo
Queste tre cose la banca (la tua banca) non te le dirà mai e, ad essere onesti sono certo che anche tu, a parti invertite, non le diresti. Questi tre segreti sono ulteriori motivi che mi spingono ad affermare che investire sui dividendi conviene.
Dividendi come parte del guadagno complessivo
Sia nel caso di dividendi azionari che nel caso di dividendi da fondi e ETF, le cedole sono, a conti fatti, una parte rilevante del tuo guadagno complessivo. Non è affatto un mistero che il tasso di crescita dei dividendi è capace di influenzare il futuro prezzo di un’azione. Il peso del dividendo, quindi, è importantissimo.
Per convincerti del ruolo del dividendo come parte del guadagno complessivo, è sufficiente citare le parole di un grande investitore: Jack Bogle, fondatore dei fondi di investimento passivi Vanguard. Secondo il manager nei prossimi anni i dividendi dovrebbero registrare una crescita del 2%. Se così dovesse essere, un investimento in azioni Usa nei prossimi 10 anni dovrebbe registrare un guadagno compreso tra il 4 e il 5% annuo.
I dividendi trasformano operazioni in perdita in investimenti in guadagno
Può mai una banca dirti che i dividendi trasformano operazioni che fino ad allora sono in perdita, in investimenti in utile? Ovviamente no. Se sei solito investire in azioni saprai che tra i più importanti metodi per decidere se l’investimento conviene oppure no c’è quello di prendere in considerazione il rapporto prezzo utili.
L’esempio che viene fatto da Saver per dimostrare questo principio è il seguente: immagina di aver deciso di investire su un’azione che presenta un rapporto Prezzo/Utili pari a 15. Immagina che la società che detentrice di tali azioni, sia solita distribuire l’80% degli utili ai suoi soci. Nel caso in cui il titolo perde il 50% del suo valore e non torna più al livello di partenza, dopo 9 anni e 4 mesi e mezzo saresti in possesso dei tuoi soldi solo grazie al dividendo.
E’ per questo motivo che non puoi non riconoscere che i dividendi trasformano operazioni in perdita in investimenti in utile.
Massimizzare il ritorno da dividendo
Tra le altre cose che la banca non ti spiegherà mai c’è anche il segreto per massimizzare il ritorno da dividendo.
Se decidi di investire in fondi o ETF, guarda soprattutto ai fondi ad accumulazione. I fondi a distribuzione (e gli ETF a distribuzione) sono un’opzione da prendere in considerazione solo se non vuoi reinvestire i proventi dei tuoi guadagni. Attraverso i fondi e gli ETF ad accumulazione, posticiperai l’applicazione della tassazione e, mediante il meccanismo della capitalizzazione composta, riuscirai a maturare un guadagno più alto.
L’esempio che fa Segreti Bancari è il seguente: immagina di investire per un periodo di tempo pari a 10 anni al 7% l’anno i tuoi soldi e di procedere con il pagamento della tassazione alla fine del periodo. 100.000 euro impiegati nell’investimento ti daranno un valore netto di 171.569 euro. Se la tassazione dovesse invece essere applicata ogni anno, allora il tuo valore netto scenderebbe a 171569 euro.
Hai quindi la possibilità di massimizzare il ritorno da dividendo….ma la tua banca non te lo dirà mai.
Insomma per investire sui dividendi ci sono tante buone e note ragioni ma anche motivi più segreti che possono portarti a maturare profitti interessanti.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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