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Cosa succede se si supera il limite dei 5000 € con le prestazioni occasionali? Quali sono le convenienze e i limiti imposti per la prestazione occasionale?

In questa guida analizzeremo tutti i dettagli della prestazione occasionale con particolare riferimento al superamento del limite dei 5000 € all’anno.

Solitamente questo avviene per coloro i quali vogliono intraprendere una propria attività imprenditoriale. Molto spesso succede che queste persone, prima di aprire la partita IVA, sfruttano l’opportunità della prestazione occasionale.

La prestazione occasionale è anche conosciuta come ritenuta d’acconto. Si tratta di una formula sicuramente leggera e molto facile da gestire per tutti, anche per coloro che hanno una piccolissima attività.

Questa formula prevede introiti esigui, ovvero un massimo di guadagno annuo di 5.000 euro.

Ma cosa succede quando si supera questo limite?

Di seguito analizzeremo tutti i casi al fine di fornirvi una soluzione chiara nel caso in cui vi troviate nelle in questa situazione.

prestazione occasionale
prestazione occasionale

Cos’è la prestazione occasionale?

Prima di fare questo, però si deve fare un breve accenno alla definizione di prestazione occasionale.

Possiamo definire con il termine prestazione occasionale, una vera e propria prestazione di lavoro autonomo.

Cosa vuol dire questo?

Vuol dire che il lavoratore potrà organizzarsi come meglio crede tutto il lavoro che deve svolgere. Lo deve fare in modo autonomo e senza alcun vincolo.

Attenzione, perché questa forma di lavoro prevede la casualità, ovvero si deve trattare di un lavoro non continuo ma episodico. Ecco il perché di prestazione occasionale. Questo vuol dire che il collaboratore non viene inserito all’interno della struttura aziendale.

Al fine di potersi considerare prestazione di lavoro occasionale, si deve rispettare il limite temporale e il limite reddituale. In pratica si devono rispettare i seguenti limiti:

  • 30 giorni di lavoro nel corso dell’intero anno solare;
  • 5.000 euro per i compensi, considerando la totalità dei committenti.

Ecco il motivo per il quale trattasi di una prestazione occasionale, una formula leggera rispetto all’apertura della partita IVA.

In sostanza la prestazione occasionale non richiede particolari adempimenti se non quello nei confronti del Fisco. In pratica l’unico adempimento da compiere riguarda quello della dichiarazione dei redditi in rarissimi casi come vedremo.

Tra i vantaggi vi è anche la non necessita di iscrizione all’INPS e del versamento dei relativi contributi.

Ritenuta d’acconto e dichiarazione dei redditi

Chi collabora in maniera occasionale?

E’ definito tale il soggetto che non è dipendete dell’azienda ma presta la sua professionalità all’azienda per un periodo di tempo limitato.

Questo soggetto è tenuto a rilasciare una ricevuta al committente o all’azienda. Al suo interno deve essere compreso non solo il compenso ma anche la ritenuta d’acconto del 20%.

Infatti spesso si sente dire “lavoro in ritenuta d’acconto”.

Con questo termine si vuole indicare e definire la propria attività occasionale.

In sostanza, succede che il committente pagherà al prestatore l’importo pattuito al netto della ritenuta. Questa deve essere versata a titolo di acconto delle imposte per conto del prestatore.

L’anno successivo, poi, il committente fornirà al prestatore una certificazione dei compensi all’interno della quale sono compresi il riepilogo delle ritenute versate.

Tutti i soggetti che operano attraverso queste prestazioni occasionali, non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi nel caso in cui non superano i 4.800 euro.

In sostanza dovranno compilare la dichiarazione soltanto i soggetti che hanno percepito compensi per importi compresi tra 4.800 e 5.000 euro.

Cosa succede se si superano i 5000 euro?

Passiamo ora ad esaminare il caso in cui si superano i 5000 € con le prestazioni occasionali.

Cosa succede una volta superati i limiti?

Lasciamo per un momento da parte il limite temporale dei 30 giorni. Questo infatti non è quasi mai possibile misurarlo e documentarlo.

La nostra analisi si concentra quasi esclusivamente sul superamento del limite dei 5.000 euro.In sostanza, se nel corso dell’anno solare, superi il limite dei 5000 € succede:

  • Ci si deve iscrivere alla gestione serata dell’INPS

Tutti i soggetti che superano il limite sono saresti obbligato ad iscriverti all’INPS e in modo specifico nella Gestione Separata.

Cosa comporta questo?

Comporta un versamento dei contributi in proporzione al reddito percepito. Attenzione, perché in questo caso i contributi devono essere versati solo per la quota che eccedente i 5.000 euro.

Ad esempio, se si percepisce un compenso per 7.500 euro, si devonoversare i contribuiti su 2.500 euro.

  • Si deve valutare l’apertura della partita IVA

In pratica si deve anche valutare l’opportunità se convenga o meno aprire la partita IVA.

In questo caso, si potrà prendere in considerazione di svolgere tale attività non con carattere occasionale ma professionale. Questo vuol dire anche essere obbligato a versare i contributi.

A questo punto potreste rivolgervi al vostro commercialista di fiducia per espletare questa pratica e farvi consigliare se sarebbe opportuno aprire partita IVA e accedere al nuovo regime forfetario che comporta un’imposizione a forfait del 15% e abbattimento a forfait dei costi, o invece accedere al regime ordinario.

In alternativa è possibile anche scegliere di rimanere in regime di ritenuta d’acconto del 20% e quindi continuare con le prestazioni occasionali.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
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