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Nel 2012 il governo guidato da Mario Monti ha approvato un’importante legge per limitare e diminuire la tracciabilità delle transazioni con denaro contante. Il limite è stato abbassato a 1.000 euro dalla vecchia cifra di 2.500 euro. Si tratta chiaramente di una riforma con un forte impatto sulle modalità di pagamento, che coinvolge non solo gli anziani – nel momento in cui viene ritirata la tanto agognata pensione mensile – ma soprattutto i proprietari di auto quando bisogna effettuare il pagamento del premio RC Auto.

In Italia, come ben sanno gli automobilisti, i premi RCA sono i più alti d’Europa, per cui spesso e volentieri l’importo da pagare supera abbondantemente i 1.000 euro, rientrando così nell’ambito dell’applicazione della nuova normativa. In base a quanto detto anche dall’A.N.I.A., ovvero l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, per ciò che concerne le polizze Vita, non è possibile incassare premi o rate di premi in contanti.

Nel caso delle polizze Danni, invece, è stato fissato il limite di incasso in contanti a 750 euro annui per ciascun contratto. Infine, per quanto riguarda le polizze RC Auto, il limite dei 1.000 euro si riferisce al singolo rapporto assicurativo. Ciò vuol dire che se bisogna pagare due o più polizze con valore complessivo superiore ai mille euro (diciamo 1.300 euro), sarà possibile pagare in contanti a pattto che il premio di ciascun contratto non sia uguale o superiore ai mille euro.

Quindi è possibile pagare cash il premio assicurativo solo per questo caso summenzionato. Per quanto riguarda il pagamento di premi a rate con importo totale superiore a 1.000 euro, si può pagare cash solo se ogni singola rata ha un valore inferiore a 1.000 euro, altrimenti sarà necessario pagare con bonifico bancario o carta di credito. Tuttavia, le compagnie assicurative possono applicare ulteriori restrizioni e limitazioni, se lo ritengono necessario per tutelarsi in materia di anti-riciclaggio di denaro.

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