Il mercato azionario sta attraversando una fase di pessimismo mai vista prima nella storia moderna. Il sondaggio settimanale dell’American Association of Individual Investors (AAII) ha registrato letture del sentiment ribassista superiori al 50% per undici settimane consecutive fino all’8 maggio, un fenomeno mai verificatosi da quando l’associazione ha iniziato a condurre questi sondaggi nel 1987. Il precedente record era un periodo di sette settimane durante il mercato ribassista del 1990, con periodi di cinque settimane osservati durante la Grande Recessione del 2008 e il mercato ribassista del 2022.
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Il paradosso del sentiment negativo
Sebbene questa situazione ponga il mercato in un territorio inesplorato, i dati storici offrono una prospettiva interessante e potenzialmente rassicurante. Contrariamente a quanto si potrebbe intuire, il sentiment è considerato un indicatore contrarian nei mercati finanziari. Quando il pessimismo raggiunge livelli estremi, storicamente il mercato azionario tende a performare notevolmente bene nei periodi successivi. Questo fenomeno si spiega con la tendenza degli investitori a diventare eccessivamente pessimisti in risposta a notizie negative, creando opportunità di ripresa quando il sentiment si normalizza.
I numeri che fanno ben sperare
Dal luglio 1987, quando l’AAII ha iniziato a raccogliere questi dati, il sentiment ribassista ha superato il 50% solo in 96 dei 1.971 sondaggi settimanali condotti, rappresentando meno del 5% delle rilevazioni totali. È significativo notare che 11 di queste 96 letture si sono verificate quest’anno, concentrando un’anomala quantità di pessimismo in un breve periodo. Analizzando i rendimenti storici successivi a queste fasi di pessimismo accentuato, emergono dati incoraggianti: l’indice S&P 500 ha prodotto un rendimento mediano del 7% nei sei mesi successivi e del 16% nei dodici mesi successivi alle letture del sentiment ribassista superiori al 50%.
Proiezioni per il futuro prossimo
Applicando questi dati storici alla situazione attuale, possiamo elaborare una proiezione: l’S&P 500 ha chiuso a 5.862 punti il 27 febbraio 2025, data di pubblicazione del primo sondaggio AAII di quest’anno con sentiment ribassista sopra il 50%. Se il mercato seguisse il pattern storico mediano, l’indice potrebbe raggiungere quota 6.799 entro febbraio 2026, implicando un potenziale rialzo di circa il 15% rispetto al livello di 5.887 registrato il 13 maggio.
Fattori di rischio da considerare
Non possiamo ignorare i potenziali venti contrari che potrebbero influenzare questa traiettoria. Le politiche tariffarie dell’amministrazione Trump hanno aumentato la tassa media sulle importazioni statunitensi al livello più alto dal 1941, creando potenziali pressioni inflazionistiche e incertezze commerciali che potrebbero influire negativamente sul mercato azionario nei prossimi mesi.
Opportunità in un mercato pessimista
Il paradosso di un sentiment estremamente negativo è che spesso crea condizioni favorevoli per gli investitori lungimiranti. Quando il pessimismo è diffuso, le valutazioni tendono a comprimersi, offrendo punti di ingresso potenzialmente vantaggiosi. La storia ci insegna che i periodi di estremo pessimismo hanno quasi sempre preceduto fasi di significativa ripresa del mercato, premiando gli investitori capaci di mantenere una visione a lungo termine.
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