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Apple ha annunciato la sua prima emissione di obbligazioni. La società guidata da Tim Cook ha infatti comunicato l’intenzione di emettere un bond per finanziare almeno in parte i 100 miliardi stanziati a supporto del piano di ridistribuzione degli utili ai soci e di riacquisto di azioni proprie, una mossa definita “curiosa” da molti e sicuramente inattesa, soprattutto considerando che la società vanta una cassa di ben 145 miliardi di dollari ed è stata capace di accumulare solo negli ultimi tre mesi 12,5 miliardi di liquidità.

Stando alle indiscrezioni, lo scopo sarebbe quello di raccogliere almeno in parte la cifra necessaria per sostenere il suddetto piano attraverso un prestito obbligazionario, in modo tale da evitare di dover far rientrare negli Stati Uniti la liquidità necessaria, per buona parte depositata all’estero, e che in tal caso sarebbe sottoposta alle pesanti imposte sul rimpatrio attualmente in vigore negli Usa.

Stando a quanto riportato dalle ultime indiscrezioni, che fanno riferimento alla documentazione presentata alla Sec, l’emissione obbligazionaria di Apple sarà gestita da Goldman Sachs e Deutsche Bank, sarà suddivisa in sei tranche con scadenza a 3, 5, 10 e 30 anni, con quattro tranche a tasso fisso e due a tasso variabile, e punterebbe a raccogliere 10-15 miliardi di dollari. Se la notizia dovesse essere confermata, dunque, si tratterebbe della maggiore emissione obbligazionaria della storia da parte di una società non finanziaria.

Secondo i rumors, sarebbe bastato il solo annuncio da parte della casa di Cupertino a scatenare un boom di domande per quello che è già stato subito ribattezzato come l’iBond. In particolare, si parla già di ordini per oltre 40 miliardi di dollari. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha assegnato al bond rating AA+, riconoscendo un profilo di rischio molto basso, se non addirittura nullo.

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