Il Ministero dell’Economia e delle Finanze nel corso dell’asta del 27 marzo 2013 ha collocato BTP per un ammontare complessivo di 6,91 miliardi di euro, contro un range d’offerta compreso tra 5 e 7 miliardi di euro.
In particolare, il BTP a cinque anni con scadenza giugno 2018 e cedola del 3,50% (codice Isin IT0004907843) è stato assegnato per 3,91 miliardi di euro su un range di 3-4 miliardi, il rendimento è salito al 3,65% dal 3,59% dell’asta di fine febbraio, mentre il rapporto di copertura si è attestato a 1,22 dal precedente 1,61. Il BTP a dieci anni con scadenza 1 maggio 2023 e cedola del 4,5% (codice Isin IT0004898034) è stato invece collocato per un ammontare complessivo di 3 miliardi di euro, il massimo del range compreso tra 2 e 3 miliardi di euro, con un rendimento che è calato al 4,66% dal 4,83% dello scorso mese e un rapporto di copertura a 1,33 dal precedente 1,65.
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Dopo la pubblicazione dei risultati dell’asta di questa mattina, l’indice FTSE Mib ha accellerato al ribasso segnando un calo dell’1,66% a 15.239 punti. Alcuni esperti hanno giudicato deludenti i risultati del collocamento, a fronte di una domanda piuttosto scarsa, tuttavia altri hanno definito un buon risultato il collocamento da parte del MEF di buona parte dei titoli offerti, soprattutto considerando il difficile contesto di mercato, aggravato ulteriormente nel corso delle ultime settimane dalla situazione di forte instabilità politica in Italia e dai timori di un possibile contagio verso i Paesi periferici della zona euro della situazione di crisi che sta colpendo l’isola di Cipro.