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Il clima di tensione tra Sea e l’azionista F2i non accenna ad allentarsi. Il fondo guidato da Vito Gamberale, infatti, dopo essere riuscito a spingere la Consob a chiedere un’integrazione del prospetto informativo dell’Ipo Sea, ha inviato una lettera ai vertici della società aeroportuale e alla Consob in cui viene contestata la politica dei dividendi annunciata nei giorni scorsi da Giuseppe Bonomi e riportata in una nota della società del 21 novembre scorso.

I consiglieri di F2i, in particolare, definiscono stigmatizzabile il fatto che il presidente della società in sede di sollecitazione del pubblico risparmio si sia unilateralmente sbilanciato su un pay-out  pari al 70% degli utili, ossia diverso da quello che in realtà è previsto nel piano finanziario della società approvato dal consiglio, ma si dicono non disponibili a tollerare che un comunicato ufficiale della società, non autorizzato dal consiglio, confermi una volontà sociale sulla politica dei dividendi diversa da quella contenuta nel piano finanziario. Al riguardo, secondo quanto riportato da Reuters,  F2i avrebbe rivelato l’esistenza di uno strumento di pianificazione che prevede un payout ratio del 50%.

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