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La notizia delle dimissioni del premier Mario Monti continua a pesare sul mercato azionario e obbligazionario italiano: l’indice FTSE Mib cede circa tre punti e mezzo percentuali, mentre lo spread tra BTP e Bund tedeschi è salito oltre la soglia dei 350 punti.

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, secondo Alessandro Giansanti, fixed income strategist di Ing, non si arriverà a toccare i livelli di novembre 2011, quando lo spread tra BTP e Bund salì fino a 575 punti base dopo che Silvio Berlusconi uscì di scena lasciando spazio al governo tecnico guidato da Mario Monti. Nonostante questo, tuttavia, sussistono concreti rischi di ulteriore rialzo dello spread tra BTP e Bund. Secondo l’esperto, in particolare, il rendimento del BTP decennale dovrebbe salire senza però superare la soglia del 7%.

Secondo gli esperti di Morgan Stanley è più che probabile un rialzo dei tassi in occasione delle aste di titoli di Stato in programma per questo mese, che ricordiamo in occasione degli ultimi collocamenti erano calati a livelli inferiori rispetto alle attese. Gli analisti hanno ricordato che qualora le pressioni dei mercati dovessero riprendere a pieno ritmo sarà possibile ricorrere al sostegno dell’Omt, il programma di assistenza della Bce.

Sul fronte azionario, invece, la situazione è tornata ad essere difficile e molto delicata. Molti investitori questa mattina hanno iniziato a vendere, mentre altri stanno pensando che cosa fare e soprattutto stanno cercando di capire quali prospettive politiche si aprono dopo le dimissioni di Monti. Le vendite stanno interessando in particolar modo i titoli del comparto bancario, alcuni dei quali nel corso della mattinata sono stati sospesi dalle contrattazioni per eccesso di ribasso.

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