Visto l’andamento dei mercati azionari nel corso degli ultimi anni, riuscire a battere l’inflazione investendo in Borsa non è certo cosa semplice. Tuttavia, se si esaminano i rendimenti offerti dai 40 titoli azionari del FTSE Mib nel corso degli ultimi 10 anni emerge che ben 17 di questi sono al di sopra del 22,1%, ossia l’aumento del costo della vita registrato durante l’ultimo decennio.
Tra questi figura al primo posto Tenaris, con un rendimento composto degli ultimi dieci anni addirittura dell’808,9%, seguito da Tod’s (452,5%), Campari (358,7%), Luxottica (337,4%), Saipem (307,8%), Snam (221 ,8%), Impregilo (216,9%), Exor (203,7%), Eni (137,8%), Buzzi Unicem (137,1%), Lottomatica (121,3%), Pirelli & C. (101,4%), Atlantia (88,1%), Fiat (84,4%), Mediolanum (41,2%), Autogrill (37,6%) e Enel (29,1%).
Se si considera un periodo di tempo meno lungo e si restringe quindi l’analisi all’anno in corso, risulta addirittura maggiore il numero di titoli azionari quotati sul listino milanese e in grado di offrire un rendimento superiore rispetto alla percentuale di aumento del costo della vita. Considerando solo il 2013, infatti, il rendimento maggiore è quello offerto da Snam, pari al 6,76%, seguono poi Eni (6,30%), Terna (6,01%), Atlantia (5,98%), A2A (5,66%), STMicroelectronics (5,15%), Enel (4,95%), Pirelli & C. (4,94%), Mediolanum (4,61%), Lottomatica (4,36%), Azimut Holding (4,21%), Intesa Sanpaolo (4.03%), Finmeccanica (3,86%), Assicurazioni Generali (3,52%), Telecom Italia (3,27%) e Fiat Industrial (3,21%).
Se l’obiettivo è quello di investire in Borsa per riuscire ad ottenere rendimenti capaci di battere l’effetto erosivo dell’inflazione, gli esperti consigliano di puntare su società che operano su concessione o in mercati regolamentati, come ad esempio Snam, Terna e Atlantia, nonché sui titoli di società che producono beni con una forte leva sui prezzi, come ad esempio quelli del settore del lusso, oppure che operano in mercati in cui il ciclo economico segue un trend diverso rispetto a quello dell’Europa.