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Sul finire di luglio scorso la Commissione Europea è intervenuta annunciando importanti modifiche per ciò che concerne la disciplina dei pagamenti elettronici. La grande novità sarà il tetto massimo da applicare alle commissioni interbancarie, quando si effettuano i pagamenti con la carta di credito. L’obiettivo della Commissione UE è assicurare una maggiore trasparenza nel settore, garantendo ai consumatori maggiore chiarezza in tema di costi sull’utilizzo delle carte di credito. Sebbene non sia arrivato ancora l’annuncio ufficiale, le prime stime parlano di un tetto massimo dello 0,2% alle commissioni sulle carte di credito.

Le commissioni applicate alle transazioni elettroniche sono decisamente elevate sia in Italia che nel resto d’Europa. Nel Belpaese vengono facilmente toccate punte comprese tra lo 0,4% e lo 0,8%, ma la media europea è addirittura più alta intorno allo 0,9%. Di primo acchito appare subito evidente il vantaggio per i consumatori, che potranno utilizzare le carte di credito senza doversi preoccupare più di tanto delle commissioni da pagare.

Tuttavia, secondo le principali società emittenti delle carte di credito, ovvero Visa e MasterCard, le nuove direttive europee sortiranno un effetto contrario e potremmo addirittura assistere a un incremento del carico commissionale di 8-10 euro. I due colossi americani delle carte di credito sono i principali soggetti finiti nel mirino delle autorità di controllo europee, a causa dei loro particolari schemi di pagamento adottati.

Si salvano per ora i vari Diners, American Express e Paypal, in quanto per l’attività praticata non nasce alcun problema relativo alle commissioni interbancarie. La Commissione UE dovrebbe intervenire anche sulle carte di debito, portando il tetto massimo sulle commissioni allo 0,2% (in Italia siamo al momento tra lo 0,2% e lo 0,4%). Secondo gli esperti di Bruxelles, le elevate commissioni che pagano i commercianti si traducono in forti aumenti dei prezzi finali su merci e servizi che saranno poi acquistati dai consumatori. La Commissione UE vuole mettere fine a questa problematica.



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